La Danimarca scarica Microsoft
Negli ultimi giorni è rimbalzata una notizia che ha fatto alzare più di un sopracciglio nel mondo dell’IT europeo: la Danimarca ha annunciato l’intenzione di ridurre in modo drastico la dipendenza dalle soluzioni Microsoft, abbracciando alternative open-source, a partire da Linux. Una decisione tanto coraggiosa quanto lungimirante, che potrebbe rappresentare un vero punto di svolta.
Perché è importante
Chi come me bazzica l’open-source da decenni sa quanto sia difficile per le istituzioni pubbliche adottare soluzioni libere. Problemi di compatibilità, resistenze culturali, vendor lock-in: tutto concorre a rendere complicato l’abbandono di Windows e delle suite Microsoft. Eppure, il governo danese ha deciso di invertire la rotta. Il Digitaliseringsstyrelsen (l’agenzia per la digitalizzazione) ha confermato che uno studio pilota è in corso per testare la transizione di parte delle postazioni di lavoro pubbliche a GNU/Linux.
Oltre il risparmio
La scelta non è dettata solo da motivi economici. Certo, ridurre i costi delle licenze è sempre un bel vantaggio, ma c’è dell’altro. L’indipendenza tecnologica, la sovranità digitale, la trasparenza del codice e la possibilità di personalizzazione sono tutti valori che l’open source incarna in pieno. In un mondo sempre più attento alla sicurezza e all’autonomia strategica, avere sotto controllo l’infrastruttura digitale è un requisito cruciale.
Le difficoltà non mancheranno
Va detto: migrare a GNU/Linux su larga scala non è uno scherzo. Applicativi legacy, workflow consolidati, formazione del personale… tutto va ripensato. Ma l’esperienza insegna che quando c’è volontà politica e una buona pianificazione, i risultati arrivano. Basti pensare all’esempio di Monaco di Baviera (con tutti i suoi alti e bassi) o alle recenti scelte di enti pubblici francesi e italiani.
E in Italia?
Da noi la situazione è a macchia di leopardo. Qualche comune illuminato usa LibreOffice, alcune scuole hanno introdotto GNU/Linux, ma a livello centrale regna ancora l’inerzia. Forse questa mossa della Danimarca servirà da stimolo anche per i nostri decisori?
Una sfida per la comunità
Questo tipo di transizioni sono anche un’occasione d’oro per la comunità open-source. Le istituzioni hanno bisogno di supporto, formazione, strumenti maturi. Chi sviluppa software libero può e deve cogliere l’opportunità di dimostrare che il modello funziona, anche su larga scala.
Un passo dopo l’altro, l’open-source si fa strada anche nelle stanze del potere. La Danimarca l’ha capito: meno lock-in, più libertà. Vedremo chi sarà il prossimo.
Le opinioni in quanto tali sono opinabili e nulla ti vieta di approfondire l’argomento.
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