SPF DKIM DMARC
Oggi parleremo di tre pilastri fondamentali per la sicurezza nelle comunicazioni via e-mail: SPF, DKIM e DMARC.
Questi acronimi potrebbero sembrare astrusi, ma sono essenziali per la protezione dalle frodi online e dagli attacchi di phishing.
SPF (Sender Policy Framework)
Iniziamo con SPF. Questo meccanismo serve per validare l’identità del mittente di un’email. In pratica, quando ricevete un’email, tramite il record SPF si può verificare se l’indirizzo IP del server dal quale è stata spedita l’e-mail è autorizzato a inviarle per conto di quel dominio. E’ come un buttafuori che controlla se il nome del mittente è sulla lista degli invitati prima di lasciarlo entrare in una festa esclusiva.
DKIM (DomainKeys Identified Mail)
Passiamo ora al DKIM. Qui entriamo nel regno della crittografia asimmetrica, un argomento affascinante che merita un’attenzione speciale. Il DKIM utilizza due chiavi: una privata e una pubblica. La chiave privata è tenuta segreta dal proprietario del dominio e viene utilizzata per “firmare” digitalmente le email inviate. La chiave pubblica, invece, è pubblicata nel DNS del dominio e serve a chi riceve l’email per verificare che la firma digitale sia autentica. È un po’ come firmare un documento importante: la firma assicura che il contenuto non sia stato alterato e che l’identità del firmatario sia verificabile.
La Crittografia Asimmetrica nel DKIM
Il cuore del DKIM è la crittografia asimmetrica, che utilizza una coppia di chiavi: una privata e una pubblica.
Ecco come funziona:
Generazione delle chiavi: Il primo passo è la generazione di una coppia di chiavi. La chiave privata, come suggerisce il nome, è tenuta segreta dal dominio mittente. Invece, la chiave pubblica è resa disponibile a tutti tramite un record DNS.
Firma digitale: quando un server di posta invia un’email, utilizza la chiave privata per creare una firma digitale unica per il messaggio. Questa firma è una sorta di impronta digitale che verifica l’integrità e l’autenticità dell’email.
Verifica: al ricevimento dell’email, il server del destinatario consulta il DNS per ottenere la chiave pubblica del mittente. Questa chiave pubblica è poi utilizzata per decifrare la firma digitale e verificare che l’email provenga effettivamente dal dominio dichiarato e che il contenuto non sia stato alterato durante il trasporto.
DMARC (Domain-based Message Authentication, Reporting & Conformance)
Infine, DMARC. Questa tecnologia è un po’ come il direttore d’orchestra che assicura che SPF e DKIM lavorino in armonia. DMARC aiuta i server di posta elettronica a decidere cosa fare quando ricevono un’email che non supera i controlli SPF o DKIM. Inoltre, fornisce al proprietario del dominio report su chi sta inviando email a suo nome, permettendogli di identificare possibili tentativi di abuso.
Importanza di SPF, DKIM e DMARC
Ma perché sono così importanti?
In un mondo digitale dove le email sono uno strumento primario di comunicazione, proteggersi e proteggere gli altri, da tentativi di impersonificazione e phishing non è solo saggio, è essenziale. SPF, DKIM e DMARC non sono solo scudi contro gli abusi, ma anche strumenti che rafforzano la reputazione del vostro dominio, assicurando ai vostri interlocutori che le comunicazioni siano autentiche e sicure.
Mani in pasta
Desidero ribadire che non mi assumo alcuna responsabilità per errori, danni o qualsiasi conseguenza derivante dall’uso delle informazioni fornite in questo articolo. L’implementazione di DMARC, DKIM e SPF può avere implicazioni significative sulla consegna delle vostre email e, se configurate in modo errato, potrebbe portare a problemi come la perdita di messaggi legittimi o problemi di reputazione del dominio. L’uso delle informazioni fornite è a vostro rischio e pericolo. La sicurezza informatica è un campo in continuo sviluppo, e ciò che è considerato una prassi migliore oggi potrebbe non esserlo domani. Ecco perché è sempre consigliabile avere un approccio cauto e informato, preferibilmente con il supporto di un professionista del settore.
L’implementazione di SPF, DKIM e DMARC richiede una comprensione tecnica del funzionamento dei server di posta elettronica e dei record DNS. È un processo che può variare a seconda dell’infrastruttura esistente, ma la sicurezza aggiuntiva che forniscono è inestimabile.
Vediamoli un po’ più nel dettaglio:
SPF: dovete creare un record TXT nel vostro DNS con una policy che definisce quali server sono autorizzati a inviare email per conto del vostro dominio.
Ad esempio:
v=spf1 ip4:123.45.67.89 include:_spf.google.com ~all
Questo significa che solo l’IP 123.45.67.89 e i server di Google possono inviare email per “esempio.it”. L’uso di ~all indica una policy “softfail”, una scelta prudente per iniziare, che segnala agli altri server di trattare con sospetto le email non conformi, senza però bloccarle del tutto.
DKIM: dovete generare una coppia di chiavi pubblica e privata. La chiave privata viene utilizzata dal vostro server di posta per firmare le email. La chiave pubblica va invece inserita nel vostro DNS come un record TXT. Ad esempio:
mail._domainkey.esempio.it. IN TXT "v=DKIM1; k=rsa; p=MIGfMA0GCSqG..."
Dove “p=MIGfMA0GCSqG…” è la vostra chiave pubblica.
I selettori sono fondamentali in questo processo. Un selettore è essenzialmente un’etichetta che aiuta a identificare quale chiave pubblica specifica deve essere utilizzata per verificare una firma digitale. Questo è particolarmente utile se avete più chiavi pubbliche pubblicate per il vostro dominio.
Quando il vostro server di posta invia un’email, inserisce nell’header della mail un’informazione che specifica quale selettore utilizzare.
Il server di posta del destinatario, vedendo questo selettore nell’header, sa quale record TXT consultare nei DNS per ottenere la chiave pubblica corretta.
Ad esempio, se l’header dell’email contiene “s=selettore1”, il server del destinatario cercherà il record TXT per “selettore1._domainkey.esempio.it” nel DNS.
DMARC: Anche qui, inserite un record TXT nel DNS. Un esempio di configurazione iniziale potrebbe essere:
_dmarc.esempio.it. IN TXT "v=DMARC1; p=none; rua=mailto:[email protected]"
Questo indica che non si prendono azioni immediate su email che falliscono i controlli (p=none), ma si inviano report all’indirizzo “[email protected]”.
Configurazione Prudente
Quando implementate questi sistemi, è importante iniziare con configurazioni conservative per evitare di bloccare accidentalmente email legittime.
Ecco alcuni consigli:
SPF: iniziate con una policy “softfail” (~all). Dopo aver verificato che tutto funzioni correttamente, potete passare a una policy più restrittiva (“-all”).
DKIM: assicuratevi che la vostra chiave privata sia ben protetta e non accessibile esternamente. Iniziate con una chiave di lunghezza adeguata (almeno 1024 bit, ma idealmente 2048 bit per una maggiore sicurezza).
DMARC: cominciate con “p=none” per raccogliere i report senza influenzare la consegna delle email. Man mano che acquisite fiducia nella vostra configurazione, potete passare a “p=quarantine” e infine a “p=reject” per le email che non superano i controlli.
Ricordate che la chiave del successo con SPF, DKIM e DMARC è il monitoraggio e l’adattamento. Le configurazioni devono essere costantemente riviste e aggiornate in base ai feedback e ai report ricevuti. Implementando con cura questi strumenti, contribuirete non solo a proteggere il vostro dominio, ma anche a rendere l’intero ecosistema email più sicuro.
Conclusioni
Prima di concludere questo approfondimento su DMARC, DKIM e SPF, è fondamentale aggiungere un importante disclaimer. L’argomento trattato è notevolmente complesso e richiede una solida comprensione dei sistemi di posta elettronica e dei record DNS. Pur avendo l’obiettivo di fornire informazioni precise e utili, è essenziale sottolineare che ogni ambiente IT è unico e le configurazioni possono variare significativamente.
Rivolgersi a un Professionista
Se non siete completamente sicuri di come implementare queste tecnologie nel vostro specifico contesto, vi consiglio vivamente di contattare un professionista IT. Un esperto può valutare la vostra infrastruttura esistente e guidarvi attraverso il processo di configurazione in modo sicuro e ottimizzato, assicurandosi che tutte le misure di sicurezza siano correttamente implementate e funzionanti.
SPF, DKIM e DMARC sono guardiani silenziosi della vostra comunicazione via email. Implementarli significa non solo proteggere la vostra identità digitale, ma anche contribuire alla costruzione di un ecosistema digitale più sicuro. E come sempre, nel mondo dell’open-source e della tecnologia, condividere conoscenza e buone pratiche è la chiave per un futuro più sicuro e connesso.
Stay digital, stay secure!
Le opinioni in quanto tali sono opinabili e nulla ti vieta di approfondire l’argomento.
Risorse: