Marvin Pascale

[B.Log]

19 Giugno 2024

Proxmox VE

Linux e sicurezza

Proxmox VE (Virtual Environment) è una delle piattaforme di virtualizzazione open-source più apprezzate dagli amministratori di sistema grazie alla sua flessibilità, robustezza e integrazione con una vasta gamma di tecnologie di storage. In questo articolo esploreremo le diverse topologie di Proxmox VE, dai setup più semplici ai cluster più complessi, analizzando i pregi e i difetti di ciascuno e identificando a chi possono essere rivolti. Se sei interessato alla storia di questo interessante progetto open-source recupera il video che ho pubblicato settimana scorsa.

Single node: ext4, XFS o ZFS

Descrizione

Un setup single node è la configurazione più semplice possibile. In questo caso, si utilizza un solo server con un filesystem a scelta tra ext4, XFS o ZFS.

Pregi

  • Semplicità di gestione: facile da configurare e mantenere.
  • Costi ridotti: non richiede hardware aggiuntivo.
  • Ideale per test e sviluppo: perfetto per ambienti di sviluppo o test.

Difetti

  • Single point of failure: un guasto hardware porta alla perdita di tutte le VM.
  • Limitata scalabilità: difficile da espandere senza downtime.

A chi è rivolto

  • Piccoli uffici o home lab;
  • ambienti di sviluppo e test;
  • situazioni dove la resilienza non è critica.

Doppio nodo con storage locale e replica ZFS

Descrizione

In una configurazione a doppio nodo, due server sono configurati per replicare i dati tra loro usando ZFS. Ogni nodo ha il proprio storage locale in ZFS e sfruttando una funzionalità del file system che permette di sincronizzare gli snapshots tra i due nodi.

Pregi

  • Ridondanza: la replica ZFS garantisce che i dati siano duplicati su entrambi i nodi.
  • Failover automatico: in caso di guasto di un nodo, l’altro può prendere il controllo.

Difetti

  • Maggiore complessità: richiede configurazioni di rete e di storage più complesse.
  • Costi aumentati: necessità di due server con storage locale.

A chi è rivolto

  • Piccole e medie imprese;
  • situazioni dove è necessario un certo livello di resilienza senza un cluster completo.

Doppio nodo con storage di rete NAS o SAN

Descrizione

In questo scenario, due nodi Proxmox utilizzano uno storage di rete, come un NAS o una SAN, per archiviare i dati delle VM. In questi scenari si può optare per uno storage SAN con interfacce 10G o 25G connesse direttamente ai nodi Proxmox VE.

Pregi

  • Centralizzazione dello storage: facilita la gestione dei dati.
  • Scalabilità: lo storage di rete può essere facilmente espanso.

Difetti

  • Dipendenza dallo storage di rete: un problema con lo storage condiviso può causare disservizi a tutta l’infrastruttura.
  • Costi: oltre ai due nodi, è necessario un NAS o una SAN.

A chi è rivolto

  • Medie e grandi imprese;
  • ambienti che necessitano di un alto grado di disponibilità e scalabilità dello storage.

Cluster con almeno tre nodi e storage di rete o distribuito con Ceph

Descrizione

Un cluster Proxmox con almeno tre nodi che utilizza uno storage di rete o uno storage distribuito come Ceph. Se decidiamo di avere uno storage di rete, anche in questo scenario possiamo optare per uno storage SAN con interfacce 10G o 25G connesse direttamente ai nodi Proxmox VE. Se invece optiamo per l’iperconvergenza con Ceph conviene puntare su dischi veloci e lo stesso numero su ogni nodo Proxmox VE.

Pregi

  • Alta disponibilità: la perdita di uno o due nodi non interrompe il servizio.
  • Scalabilità orizzontale: facilmente espandibile aggiungendo più nodi.
  • Resilienza: Ceph offre una replica dei dati distribuita e fault tolerance.

Difetti

  • Elevata complessità: richiede una buona conoscenza di ProxmoxV E, Ceph e delle reti.
  • Costi: necessità di almeno tre nodi e di uno storage distribuito o condiviso.

A chi è rivolto

  • Grandi imprese e data center;
  • ambienti mission-critical dove l’uptime è fondamentale;
  • situazioni dove la scalabilità e la resilienza sono prioritarie.

Conclusioni

Questo articolo vuole essere solo un primo sguardo. In futuro, analizzeremo nel dettaglio le configurazioni più interessanti.

La scelta della topologia di Proxmox VE dipende dalle esigenze specifiche del proprio ambiente IT. Dalla semplicità del single node alla complessità e robustezza di un cluster Ceph, ogni configurazione offre vantaggi e svantaggi che devono essere attentamente considerati. La chiave è valutare le proprie necessità in termini di budget, disponibilità e scalabilità per scegliere la soluzione più adeguata.


Le opinioni in quanto tali sono opinabili e nulla ti vieta di approfondire l’argomento.

Risorse: